Il bambù in architettura: stesso materiale, usi diversi
Se dovessimo progettare un materiale da costruzione ideale, assomiglierebbe al bambù. Almeno questo è ciò che sostiene Neil Thomas, direttore della società di ingegneria strutturale Atelier One con sede a Londra. La sua forma tubolare, i fasci vascolari, il rapido tasso di crescita e la facilità di manipolazione lo rendono ideale per la costruzione. Oggi è ancora più interessante per il mercato in quanto fonte rinnovabile a basso impatto ambientale rispetto ad altri materiali. Inoltre, è estremamente versatile e può essere utilizzato in vari modi in edilizia. Qui ne elenchiamo alcuni.
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Il bambù è noto per la sua forza e flessibilità. Secondo Thomas: "La sua resistenza alla compressione è pari a quella del calcestruzzo, mentre la sua resistenza alla trazione raggiunge i numeri dell'acciaio". Il materiale diventa così estremamente versatile e può essere utilizzato come elemento strutturale in tetti, travi, colonne, capriate e altri elementi architettonici. Con i vari sistemi di raccordo possibili o con le curve create, il materiale apporta infinite variabili per creare un design unico dalla struttura.
Il bambù può essere utilizzato per creare pannelli e divisori interni o esterni negli edifici. Nella sua forma naturale, tagliato in assi, laminato o intrecciato, il materiale consente diversi modelli e texture che possono garantire privacy negli spazi aperti e proteggere lo spazio dalla luce solare diretta, funzionando come un parasole.
Su scala più piccola, il bambù può essere utilizzato per creare mobili - panchine e lampade - e oggetti decorativi.
Senza grandi interventi, il bambù può essere mantenuto anche nella sua forma naturale, piantato nel terreno, per delimitare gli spazi. La sua altezza crea spazi più privati e la sua flessibilità consente diverse scenografie nello spazio.
ArchDaily Team Diogo Simões